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Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 06/04/2011

Esce oggi "PETROLIO" il nuovo album di NAZZARENO CARUSI, il pianista clasico che buca lo schermo televisivo

 

immagine in primo piano

NAZZARENO CARUSI
IL PIANISTA CLASSICO CHE BUCA LO SCHERMO TELEVISIVO
OGGI ESCE IL SUO NUOVO ALBUM "PETROLIO"

Con la collaborazione di LUCIO DALLA, FABRIZIO BOSSO, SIMONA MOLINARI e molti artisti

Ad un anno di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo album, oggi esce il nuovo lavoro discografico del pianista classico NAZZARENO CARUSI. L'album, che si intitola "PETROLIO" (Isola degli Artisti/Carosello), contiene 13 brani della storia della musica classica, magistralmente interpretati dal pianista abruzzese con la preziosa collaborazione di alcuni grandi nomi della musica italiana: da LUCIO DALLA a SIMONA MOLINARI, da FABRIZIO BOSSO a FABRIZIO MELONI e FRANCESCO DI ROSA.

NAZZARENO CARUSI, pianista classico di fama internazionale, dopo aver suonato in tutti i teatri più importanti del mondo, dal Teatro alla Scala di Milano alla Carnegie Hall di New York, è approdato con grande successo anche al piccolo schermo in diverse trasmissioni televisive, da Zelig a Lucignolo e Mattino 5. Qui è riuscito a portare la musica classica fuori dal più tradizionale contesto istituzionale, riuscendo a raggiungere il grande pubblico, come testimoniano gli oltre 40.000 fan registrati sulla sua pagina di Facebook (cifra record per un interprete classico).

Queste le tracce dell'album "PETROLIO":
1- Aleksandr Skrjabin: Studio (op.8 n.2)
2- Astor Piazzolla: Oblivion (feat. Fabrizio Meloni, clarinetto)
3- Giacomo Puccini: Nessun Dorma (feat. Lucio Dalla)
4- Domenico Scarlatti: Sonata (K.20)
5- Ennio Morricone: Mission (Gabriel's Oboe) (feat. Francesco Di Rosa, oboe)
6- Johannes Brahms: Ninna Nanna (feat. Simona Molinari)
7- Franz Liszt: Sogno d'Amore (Notturno n.3)
8- Arnold Schönberg: Piccolo Pezzo (op.19 n.4)
9- John Williams: Schindler's List (feat. Fabrizio Bosso, tromba)
10- Sergei Rachmaninoff: Preludio (op.23 n.2)
11- Ludwig van Beethoven: Bagattella (op.126 n.2)
12- Ennio Morricone: La Leggenda del Pianista sull'Oceano (Playing Love)
13- Frédéric Chopin: Studio Rivoluzionario (op.10 n.12)

Continua l'appuntamento settimanale di NAZZARENO CARUSI, all'interno di "MATTINO 5" (tutti i venerdì su Canale5, alle ore 9.50), in cui il pianista classico dedica le sue "PILLOLE DI CLASSICA" ai 150 anni dell'Unità d'Italia.

Nato a Celano (AQ), sul palcoscenico da quando aveva 10 anni, NAZZARENO CARUSI è stato allievo prediletto di Alexis Weissenberg e Victor Merzhanov, due leggende del pianoforte del Novecento. Ha suonato in tutto il mondo, dal Teatro alla Scala di Milano alla Carnegie Hall di New York, passando per il Téatro Colón di Buenos Aires, la Herbert Zipper Concert Hall di Los Angeles, la Wenston Recital Hall e il Jane Mallet Theater di Toronto, l'Oscar Peterson Theater di Tokyo, la Federation Hall di Melbourne e il Palau de la Musica di Valencia.

Tra gli artisti e le orchestre di profilo internazionale con i quali si è esibito ci sono la Philharmonische Camerata Berlin (Orchestra d'Archi dei Berliner Philharmoniker), il leggendario violoncellista Mischa Maisky, I Solisti del Teatro alla Scala di Milano e il Fine Arts Quartet.

Dal 2001 al 2007 è stato artist-in-residence della Northeastern Illinois University di Chicago.

Ha suonato in duo anche con alcuni dei più famosi cantanti pop italiani: fra tutti Lucio Dalla e Sergio Cammariere. Nel febbraio 2010 ha iniziato una serie di recital teatrali con il celeberrimo critico d'arte Vittorio Sgarbi dal titolo "Discorso a due_Franz Liszt e l'Arte italiana". Nel dicembre 2009 è stato nominato membro della Commissione Musica dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. È ordinario di Musica da Camera al Conservatorio di Udine.

www.nazzarenocarusi.org
www.facebook.com/nazzarenocarusi

Brano per brano...

1) ALEKSANDR SKRJABIN: STUDIO (OP.8 N.2)
Lo "studio" è un brano virtuosistico che affronta un particolare problema strumentale. I più grandi compositori hanno approfittato delle sfumature infinite che la bravura tecnica può regalare all'interprete per dipingere emozioni musicali indelebili attraverso le pieghe della moltitudine di note. Skrjabin, artista drammaticamente decadente, con questo capolavoro composto negli ultimissimi anni dell'Ottocento e tutto giocato sulla poliritmicità delle due mani, pennella la struggente malinconia d'un passato (quello precedentemente romantico) ormai irrimediabilmente perduto.

2) ASTOR PIAZZOLLA: OBLIVION (FEAT. FABRIZIO MELONI, CLARINETTO)
Fabrizio Meloni è il primo clarinetto solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, osannato dalla critica internazionale e ricercato dai più grandi direttori del nostro tempo, da Muti (che ha scritto la prefazione al suo libro dedicato al clarinetto) ad Abbado e Baremboim. Con Carusi ha suonato senza tagli, quasi improvvisando insieme, la melodia più nota del grande musicista argentino. Il WASHINGTON POST ha recensito un concerto dei due artisti con Francesco Di Rosa nella capitale statunitense definendolo "una serata d'arte mozzafiato".

3) GIACOMO PUCCINI: NESSUN DORMA (FEAT. LUCIO DALLA)
L'aria più famosa dell'opera italiana re-interpretata da Lucio Dalla con l'accompagnamento al pianoforte di Nazzareno che ha trascritto la partitura orchestrale. Una perla a testimonianza della stima immensa che la star del pop internazionale nutre per il pianista: come riportato da diversi organi d'informazione, proprio questa esibizione con Carusi dell'aprile 2009 ha costituito la "prima volta" di Dalla a Mediaset.

4) DOMENICO SCARLATTI: SONATA (K.20)
Cord Garben, storico produttore artistico, collaboratore e biografo di Arturo Benedetti Michelangeli (il più grande pianista italiano e uno dei più grandi al mondo di tutti i tempi) nonché direttore artistico della storica Brahms Gesellschaft di Amburgo, ha scritto: "Da tanto tempo si discute del modo di interpretare la musica barocca sugli strumenti moderni. Alcuni pianisti la suonano come su un clavicembalo, senza alcun impatto musicale, meccanicamente. Altri suonano Scarlatti alla maniera dell'Ottocento, come Hummel e i suoi colleghi del primo Romanticismo. Poi ci sono gli "Horowitziani", che usano questi delicati gioielli come bis nei concerti pomeridiani. Invece, il modo in cui Nazzareno Carusi tratta questa spinosa materia è forse l'unico convincente.
Egli suona sullo strumento moderno con lo spirito del clavicembalista, ma evitando il semplice approccio meccanico e mostrandoci tutte le possibilità di un'autentica declamazione espressiva. Questo rende la sua lettura di Scarlatti unica".

5) ENNIO MORRICONE: MISSION (GABRIEL'S OBOE) (FEAT. FRANCESCO DI ROSA, OBOE)
Francesco Di Rosa è il primo oboe solista dell'Orchestra di Santa Cecilia in Roma. Il suo oboe straordinario, che il severissimo critico del Corriere della Sera Paolo Isotta ha definito "di livello mondiale", molte volte protagonista con lo stesso Morricone alla direzione d'orchestra, esegue la celeberrima soundtrack dal film "Mission" accompagnato dal pianoforte che realizza un velluto fatto di pochissime note. Il WASHINGTON POST ha recensito un concerto dei due artisti con Fabrizio Meloni nella capitale statunitense definendolo "una serata d'arte mozzafiato".

6) JOHANNES BRAHMS: NINNA NANNA (FEAT. SIMONA MOLINARI)
La Ninna Nanna di Brahms, per il suo significato universale d'amore materno, è la canzone (lied in tedesco vuol dire "canzone") più famosa e più bella della storia della musica. In occasione del terremoto abruzzese del 2009, con questo brano affidato alla voce bellissima di Simona Molinari (astro nascente del pop/jazz contemporaneo) e allegato al quotidiano Libero, Carusi ha raccolto 20.000 euro per le istituzioni concertistiche aquilane. Va aggiunto che nella stessa tragica occasione, aiutato dalla sua compagna Barbara Valli (titolare della Mikrokosmos di Ravenna, una delle scuole musicali private più grandi d'Italia) e dell'amico Eligio Paris (titolare della ItalFlorist di Toronto), Nazzareno ha tenuto quattro concerti in Italia e Canada nei quali ha raccolto altri 40.000 euro per la sua città natale, Celano; questi soldi, sommati ai 40.000 euro di spese organizzative sostenute in proprio e compensi non percepiti, portano a 100.000 euro la somma complessiva che l'artista ha personalmente donato alla sua terra martoriata.

7) FRANZ LISZT: SOGNO D'AMORE (NOTTURNO N.3)
Una delle composizioni più famose in assoluto del Romanticismo musicale. Capolavoro del primo grande virtuoso della storia del pianoforte: Franz Liszt. Un omaggio al bicentenario della sua nascita che si celebra nel 2011.

8) ARNOLD SCHÖNBERG: PICCOLO PEZZO (OP.19 N.4)
È quasi incredibile che in un programma-contenitore della tv commerciale sia stato possibile trasmettere un brano (seppur brevissimo) del genio che all'inizio del Novecento ha spalancato definitivamente quelle porte attraverso le quali la musica è uscita dal mondo della tonalità e della melodia comunemente intese. Questa è stata forse la dimostrazione più evidente della validità dell'intuizione di Nazzareno Carusi e Claudio Brachino che ha portato alle "Pillole di Classica" dentro Mattino Cinque: anche la musica più difficile, quando è proposta da un artista che non ha paura di scendere dalla torre d'avorio dove il suo mondo di provenienza s'è arroccato, può convivere con la leggerezza giustamente connaturata alle trasmissioni di cosiddetto infotainment.

9) JOHN WILLIAMS: SCHINDLER'S LIST (FEAT. FABRIZIO BOSSO, TROMBA)
Soundtrack del film omonimo, ha costituito l'omaggio del pianista e di Mattino Cinque alla Giornata della Memoria 2010. L'inserimento voluto da Carusi nella linea melodica della tromba di Bosso, uno dei più grandi jazzisti europei, rende l'emozione della famosissima, struggente melodia ancor più lacerante.

10) SERGEI RACHMANINOFF: PRELUDIO (OP.23 N.2)
Rachmaninoff è il compositore del leggendario Rach-3 del film-cult "Shine". Completato nel 1903, questo brano è il secondo della raccolta dei 10 Preludi op.23, caposaldo della letteratura pianistica di tutti i tempi. La sua scrittura potente e ricca di successioni d'accordi al limite dell'eseguibilità ne fa certamente uno dei pezzi in assoluto più difficili e belli dell'intero repertorio pianistico.

11) LUDWIG VAN BEETHOVEN: BAGATTELLA (OP.126 N.2)
Nonostante la loro piccola dimensione strutturale, le Sei Bagattelle op. 126 (pubblicate nel 1825, due anni prima della morte del compositore) rientrano a pieno titolo fra le fondamentali ultime opere pianistiche di Beethoven. La seconda, proposta nel disco, è incredibilmente vicina a una sensibilità ritmica e melodica che potremmo quasi definire "dance".

12) ENNIO MORRICONE: LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO (PLAYING LOVE)
Soundtrack del film "Novecento", è semplicemente il più bel "notturno" del nostro tempo. Carusi ne ha realizzato una sua personale versione.

13) FRÉDÉRIC CHOPIN: STUDIO RIVOLUZIONARIO (OP.10 N.12)
Secondo la tradizione quest'opera è stata composta di getto sull'onda emotiva della notizia della caduta di Varsavia alla fine della Rivoluzione Cadetta degli anni 1830-31. È lo "studio" più famoso della storia del pianoforte e, per il suo fortissimo connotato patriottico, una delle opere che più identificano l'autore con la sua patria e viceversa: nel settembre del 1939 fu l'ultimo brano trasmesso dalla radio polacca prima della resa ai tedeschi.

 

 

 

 

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